Il fiore più bello. Storia di un'adozione

di Beatrice Bondavalli, illustrazioni di Giacomo Trivellini

60 pp. a colori; Euro 15,00

ISBN 9788833690636 

Teo, Bea e Leo incontrano una cucciola di leone adagiata sotto un magico fiore, i loro destini si uniranno completandosi e così si formerà la famiglia protagonista di questo racconto ambientato nella Savana.

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L'Autrice, Beatrice Bondavalli  

E' responsabile Marketing di un’azienda storica del food. Da anni nel settore della comunicazione e delle PR, è pubblicista, ha un passato da discografica ed è stata ufficio stampa di una tv musicale. Ama (in ordine sparso): le tipicità enograstronomiche, i viaggi, l'Oriente, le buone amicizie, scrivere, leggere (dalla buona letteratura, agli albi illustrati, dalle riviste di cucina passando per quelle di motori fino a Vanity Fair), i personaggi della Marvel, i cavalli, i tramonti, Netflix, la musica e il mare. La sua più grande passione è la famiglia, composta da tanti personaggi bizzarri e completata da alcuni buoni amici altrettanto singolari.

Christina Noble Children's Foundation - https://www.cncf.org/

Parte dei proventi delle vendite de "Il fiore più bello" sarà destinata alla Christina Noble Children's Foundation (CNCF). Dal 1989 la "CNCF" si dedica ai bisogni fisici, medici, educativi ed emotivi dei bambini vulnerabili, quelli cioè che sono al più alto rischio di abuso, sfruttamento e traffico d’esseri umani. Opera in Vietnam e Mongolia con oltre 150 progetti attivi sul territorio. Nel tempo ha costruito un rapporto duraturo con i bambini, sostenendoli e fortificandoli, affinché possano condurre vite indipendenti, felici ed emotivamente ricche. Lo scopo della CNCF è quello di valorizzare il pieno potenziale di ogni bambino, rafforzando parallelamente le comunità in cui essi vivono (che sono le più povere). Garantire un futuro sostenibile, attraverso specifici programmi di sviluppo.

Come è nato "Il fiore più bello"   

Mia figlia è Vietnamita. Amiamo moltissimo il suo paese d'origine ma ho scelto l'Africa per la magia dei suoi luoghi e dei suoi animali, adorati da tutti i bambini. Inoltre volevo rendere co-protagonista il mio primogenito che si chiama Leonardo detto Leo. Lui, la sua forza, la sua energia inesauribile ma anche il fare distaccato, pensieroso, indolente e sornione tipico dei felini, hanno ispirato la famiglia di leoni. Il mondo animale è servito per trattare un tema delicato: la storia di un'adozione. Questo racconto, creato per rielaborare il nostro percorso e per prepararsi alla sua narrazione già dai primi momenti dell’incontro con nostra figlia, è stato scritto di getto quando abbiamo ricevuto l'abbinamento. “Abbinamento” significa essere legati ufficialmente ad un bambino, di lui e delle sue origini si ricevono pochissime notizie essenziali. Dopo questo passaggio alla famiglia resta un'ultima (e per molti straziante e ancora lunga) attesa che precede l'incontro. In questo periodo, psicologi e servizi sociali consigliano alle coppie di “studiare” leggendo libri e guardando film che trattano di adozione per iniziare a pensare ai propri figli e alle loro origini e per prepararsi all'importante momento del racconto della propria storia. I vissuti sono spesso molto diversi tra loro ma l'esigenza di poter parlare, in modo sincero, dell’impegnativo percorso che ha portato alla formazione di un nuovo nucleo familiare, accomuna tutti. Pensandoci è lo stesso che succede in una maternità biologica, quante volte ci siamo sentiti chiedere dai nostri figli “mi racconti di quando sono nato?”. Io racconto sempre al mio primo figlio, ora dodicenne, che “è stata colpa della pizza di Gigi! Forse non l'avevo digerita”...e via di dettagli che a lui risultano divertenti e teneramente nostri. Ho voluto rendere questa intimità, magia e avventura anche nella storia della nascita della nostra nuova famiglia a quattro. Così è nata questa favola. Proseguendo nel percorso post adottivo mi sono accorta che non per tutti era facile questo tipo di rielaborazione. Probabilmente io ero supportata dall'abitudine a scrivere poiché mi occupo di comunicazione e ufficio stampa da tanti anni. Così ho deciso di provare a narrare una storia che potesse essere uno strumento utilizzabile anche da altri per costruire la propria cambiando qualche dettaglio e personalizzando il racconto. Il linguaggio è pensato per diverse fasce d’età ma nel mio immaginario trama e testi possono essere cambiati e adattati. Non solo... può rappresentare un aiuto anche nella scuola per spiegare in classe il passato o le origini di un compagno in un’ottica di integrazione e comprensione di dinamiche delicate. Il fiore più bello può essere letto un po’ da tutti perché parla di una famiglia, è un’avventura un po' magica ed ha come protagonisti gli amati animali della Savana.