La cibernetica italiana della mente nella civiltà delle macchine

Origini e attualità della logonica attenzionale a partire da Silvio Ceccato

di Francesco Forleo

148 pp.; Euro 18,00

ISBN 9788899459604

Se attribuendo sempre più valore a tutto ciò che è oggettivo un giorno saremo comandati dalle macchine, che tipo di macchine saranno? Androidi o elaboratori? Comunque quelle macchine dovranno avere atteggiamenti intelligenti. Ma se le macchine hanno atteggiamenti intelligenti, sono intelligenti? E che tipo di mente deve avere una macchina per definirsi intelligente? Saprà cogliere il significato semantico delle proposizioni e potrà essere felice se programmata con l’algoritmo della felicità? Silvio Ceccato, come altri cibernetici, ha cercato di rispondere ad alcune di queste domande e nel presente volume si ripercorrono le principali tappe del percorso intrapreso nell’atmosfera della civiltà delle macchine. Ceccato riuscì nell’impresa di costruire un frammento di cervello elettro-meccanico, ma il modello matematico della felicità rimase un progetto: non sappiamo se è meglio così, in quanto i sentimenti sembrano per ora rappresentare la frontiera fra l’uomo e le macchine, come Philip K. Dick, nel celebre Cacciatore di Androidi (da cui è stato tratto il film Blade Runner) fa pensare al protagonista Rick Dekart di fronte a una androide: «Non ha alcuna consapevolezza emotiva, nessuna percezione sensibile del vero significato di quello che sta dicendo. Solo la vuota definizione formale e intellettuale dei singoli termini».

Francesco Forleo (1954) è stato attivo per oltre un trentennio presso i Centri Ricerche di Fiat, Lancia, Bugatti, ITT Automotive e Pininfarina. Nel corso della sperimentazione e ricerca applicata all’autoveicolo, si interessa al ruolo umano nel rapporto uomo-macchina sia durante le valutazioni soggettive per lo sviluppo dei dispositivi di governo agenti sulla dinamica del veicolo, sia nello studio dei modelli matematici delle sensazioni. Ha integrato la formazione tecnico-ingegneristica giovanile con studi umanistici e storico-scientifici, conseguendo la Laurea Magistrale in Filosofia. Attualmente è Associate Member del LabOnt (Laboratorio di Ontologia) e del FMod (Research Group on Early Modern and Modern Philosophical Scientific Thought) presso l’Università degli Studi di Torino; sta proseguendo i propri studi occupandosi delle nuove implicazioni filosofiche del rapporto uomo-macchina e della metodologia della scienza.

 

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